La gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare è uno step fondamentale per rendere il mondo in cui viviamo più sostenibile, come sottolineato da tanti rapporti firmati Symbola a partire dallo studio GreenItaly, uno dei principali osservatori sulla green economy. Sebbene questa idea sia oggi in gran parte condivisa, c’è chi molto prima aveva intercettato tale urgenza, impegnandosi a trasformare il rifiuto in una nuova risorsa. Parliamo del Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati (CONOU), nato già negli Anni Ottanta con il nome di Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU): si tratta del primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata di un rifiuto pericoloso.

Il CONOU, grazie al know-how maturato nel tempo, ha sviluppato un modello di raccolta e recupero rodato, tanto da dimostrarsi un’eccellenza a livello europeo. Il Consorzio si lascia presentare dai suoi numeri: dalla fondazione ad oggi, ovvero nell’arco di 38 anni, CONOU ha raccolto 6,3 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato, di cui 5,7 avviate a rigenerazione, portando ad un risparmio complessivo di oltre 3 miliardi di euro sulle importazioni di petrolio. Se guardiamo solo al 2020, il Consorzio ha evitato l’emissione di 78,4 mila tonnellate di anidride carbonica equivalente responsabili dell’effetto serra e il consumo di 34 milioni di metri cubi di risorse idriche, rispetto al sistema di produzione tradizionale degli oli lubrificanti. Sempre nello stesso anno, il CONOU ha garantito la raccolta di 171 mila tonnellate di olio minerale usato, quasi il 100% del potenziale raccoglibile.

Il Consorzio coordina l’attività di 62 aziende di raccolta e 3 impianti di rigenerazione, distribuiti da nord a sud, lungo tutta la Penisola. Una filiera che impegna 1.185 persone attraverso una rete ben organizzata, capace di trasformare i territori in presidii ambientali. La condivisione tra aziende, basata su un comune orientamento alla sostenibilità, permette di accelerare dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, in un’ottica di relazioni win-win, capace di rendere più competitive le aziende e più forti i territori in cui operano: un meccanismo di antifragilità fotografato anche dal report Coesione è competizione di Unioncamere, Intesa Sanpaolo e Fondazione Symbola. Infatti nel difficile 2020, anche durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la filiera CONOU si è mostrata reattiva, flessibile e preparata: i raccoglitori non hanno mai interrotto né rallentato l’attività di raccolta dell’olio usato, consentendo alle imprese italiane di continuare la produzione; nel contempo le raffinerie di rigenerazione hanno mantenuto in funzione i loro impianti e depositi garantendo la integrità e la continuità del ciclo.

Altra missione importante CONOU è quella di diffondere la cultura ambientale, parlando con gli operatori, i cittadini e soprattutto i giovanissimi. Il Consorzio sostiene infatti che i traguardi raggiunti siano merito anche di una continua e capillare attività di formazione e informazione svolta sul territorio, allo scopo di sensibilizzare ogni anello della catena in grado di contribuire al successo della filiera e la circolarità 100%. Una catena dove ognuno contribuisce in base alle proprie possibilità, con l’obiettivo di rendere “la nostra società e la nostra economia più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”, per dirla con le parole del Manifesto di Assisi.

 

CONOU

Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati

Via Ostiense, 131 L – 00154 Roma

https://www.conou.it/