Un’innovazione, per essere tale, deve essere sostenibile. Di questo oramai c’è sempre più consapevolezza, come testimonia il report GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere, e non è un caso che l’Europa abbia messo a guida della ripresa post-pandemia proprio la transizione green. Per accelerare questo fenomeno in crescita nasce Innovazione Circolare, realtà fondata da professionisti che da sempre operano coniugando sostenibilità e innovazione in maniera vincente: Giovanni Abelli, Umberto Bernasconi, Marco Delle Donne, Gianna e Alessandro Paciello. La mission di IC è quella di fornire a start-up e PMI (selezionate dal team in base al binomio innovazione/economia circolare) tutti gli strumenti necessari per avviare un cambio di paradigma, un cambio di mentalità ed approccio al business oltre che una riconversione attraverso i più evoluti modelli di impresa, che fanno della circolarità una leva sociale ed economica.

Innovazione Circolare è un acceleratore che guarda alla all’economia circolare ed all’economia civile da più punti di vista, grazie alle forti e diversificate competenze dei partner che hanno fondato la start-up milanese. Un primo aspetto riguarda comunicazione, pubbliche relazioni e consulenza (campo che in chiave green è presidiato da tempo da Aida Partners, uno dei soci fondatori di IC, con Marco delle Donne, Alessandro e Gianna Paciello), con l’obiettivo di diffondere la conoscenza circa le opportunità di sviluppo, anche di business, legate all’economia circolare – con una particolare attenzione all’economia di territorio, chiave del Sistema Italia, che attualmente assume un ruolo di primo piano a livello europeo, come sottolineato dalle politiche di ripartenza stabilite dall’UE e dagli investimenti dei principali player. Un secondo aspetto riguarda la capacità di innovare e la capacità di  generare strategie manageriali in grado di innovare i processi attraverso modelli elaborati dal secondo socio fondatore di Innovazione Circolare: Giovanni Abelli, profondo conoscitore e cultore di tutto ciò che si definisce innovazione per il sistema azienda e che  rappresenta quindi, in questo scenario, una funzione fondamentale per trarre vantaggio competitivo perseguendo al contempo l’importante sense of purpose ambientale. Chiude il cerchio un altro aspetto fondamentale del DNA di Innovazione Circolare, presidiato dal terzo socio fondatore, Umberto Bernasconi, la finanza sostenibile. IC guida gli interessi di grandi investitori (grazie anche alla collaborazione con un importante fondo israeliano che consente maggiore rapidità e connessioni internazionali) verso i cosiddetti intangibles legati soprattutto a economia circolare e coesione sociale, a cui la finanza è sempre più interessata.

È questo il motivo per cui Innovazione Circolare, insieme al Dipartimento di Economia dell’Università di Udine, ad AzzeroCO2 e ad altri importanti partner istituzionali sta sviluppando il suo progetto di ricerca: il GRUE Project, finalizzato, grazie all’aggregazione fatta dall’algoritmo proprietario, degli indici ESG, SDG e degli indici proprietari, alla creazione di un sistema di rating e di ranking capace di rappresentare su piattaforma proprietaria, in maniera continuativa, disintermediata, registrata su BC e alimentata da AI, il grado di innovazione e sostenibilità dell’oggetto osservato, fino ad esprimerne il valore con criptovaluta di scopo e permetterne lo scambio come fosse una “borsa della sostenibilità”. La borsa della sostenibilità permetterebbe anche di misurare l’apporto del terzo settore alla transizione verde, tema che IC segue da tempo e su cui ha competenze molto strutturate. Grazie al GRUE Project, le aziende che vogliono alfabetizzarsi in questa direzione possono trovare i corsi di formazione superiore necessari a crearsi una cultura adatta ad affrontare il nuovo mercato ed i partner giusti per accrescere le proprie conoscenze e aumentare il proprio rating, raggiungendo posizioni più alte in classifica ed esprimendo, dunque, un più elevato grado di innovazione e sostenibilità. Un meccanismo che sottolinea lo scambio di valore a vantaggio anche degli Istituti di Credito e delle Istituzioni, che avrebbero un nuovo strumento di misurazione e di validazione.

Le transizioni in atto intercettate da Innovazione Circolare, dove la finanza è sempre più vicina ad aspetti di sostenibilità e comunità, dove i consumatori chiedono una caratterizzazione ambientale di servizi, prodotti e processi, dove la circolarità è un modello di sviluppo necessario per generare imprese competitive e resistenti, dove imprenditoria, pubblica amministrazione e terzo settore sono sempre più vicini e indirizzati su sistemi valoriali comuni, e soprattutto dove innovazione deve essere sinonimo di sostenibilità, descrivono lo scenario che da tempo Symbola presidia e racconta, soprattutto attraverso lo studio Coesione è Competizione. Uno scenario che può diventare sempre più green, innovativo e a misura d’uomo, come sottolinea “Innovazione Circolare”, che vuole essere molto più di un nome: vuole essere un invito a fare tutti i giorni azioni di innovazione circolare a vantaggio di tutti, non solo nella politica, nel fare-impresa, nello sviluppo dei territori, ma anche nel quotidiano affinché l’innovazione circolare si diffonda negli acquisti, nelle idee piccole e grandi, o tra gli hashtag dei post condivisi sui social network.

 

Innovazione Circolare

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