NextChem è la società del Gruppo Maire Tecnimont dedicata allo sviluppo delle tecnologie della chimica verde e per la transizione energetica: una società con quasi 100 dipendenti e 8 aziende controllate, presente in oltre 10 progetti di ricerca internazionale come coordinatore o partner, che si pone l’ambizioso obiettivo di accelerare la rivoluzione green ed essere protagonista nella sfida della decarbonizzazione.
Il piano di sviluppo NextChem è strutturato in tre aree d’azione strettamente collegate tra loro: Greening the Brown, per la riduzione delle emissioni; Circular Economy, per il riciclo meccanico e chimico; Green-Green, per biofuels e bioplastiche. Proprio in quest’ultimo perimetro NextChem, grazie alle proprie competenze e ad un accordo con GranBio (impresa brasiliana attiva nelle biotecnologie), licenzierà a livello mondiale la tecnologia GranBio 2G Ethanol dell’azienda sudamericana per la produzione di bioetanolo da cellulosa: questa tecnologia, già operativa in Brasile, permette di ottenere bioetanolo in maniera flessibile e a partire da qualunque scarto cellulosico, dalle bucce del mais ai rifiuti forestali dell’eucalipto. Inoltre grazie alla partnership con l’americana Saola Energy, NextChem agirà quale licenziante a livello internazionale di una tecnologia brevettata dall’impresa con sede negli USA per la produzione di diesel rinnovabile HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) da oli vegetali e grassi residui.
Nel cluster dedicato alla circolarità invece spicca il brand MyReplast, una tecnologia proprietaria capace di trasformare rifiuti plastici in granuli di polimeri riciclati ad elevate performance, con cui realizzare prodotti di qualità a seconda delle esigenze dei vari clienti. L’impianto installato a Bedizzole (BS) dalla controllata MyReplast Industries ha una capacità di 40.000 tonnellate annue e misura un’efficienza di riciclo pari a circa il 95%. NextChem ha messo a punto un Modello di Distretto Circolare Verde: si tratta di una piattaforma industriale attivabile ovunque, in particolare in siti brownfield che debbano essere riconvertiti in chiave Green, che prevede l’integrazione di diverse tecnologie. Tutto parte dal recupero e riciclo di materiali plastici, che attraverso l’Upcycling MyReplast possono essere trasformati in polimeri riciclati sostituibili a quelli vergini. Altra tecnologia coinvolta è quella del riciclo chimico, che permette di produrre idrogeno, metanolo o etanolo da rifiuti attualmente non riciclabili, consentendo così di ridurre le emissioni di CO2. A questo si aggiunge infine l’utilizzo dell’elettrolisi tramite energia rinnovabile, per la produzione di idrogeno green a zero impatto ambientale. Il Modello di Distretto Circolare Verde NextChem è attuabile già oggi e pone alla base del suo successo la valorizzazione dei rifiuti, elemento chiave per una transizione green ispirata all’economia circolare. Il Modello sembra essere particolarmente utile per i siti industriali basati su materie prime fossili (soprattutto nei settori petrolchimico e siderurgico), che godrebbero così invece di materie provenienti da scarti recuperabili attraverso un processo circolare. Il tutto, con dei costi competitivi rispetto a quelli della produzione di idrogeno da fonti fossili.
Un’applicazione del Distretto Circolare Verde in larga scala inoltre aiuterebbe anche la filiera chimica made in Italy a raggiungere una maggiore indipendenza dall’estero: fattore importante per il comparto tricolore, che come emerge dal report GreenItaly della Fondazione Symbola è tra i campioni mondiali – soprattutto per quanto riguarda ricerca e innovazione – nel campo della bioeconomia circolare, basata su chimica verde e sostenibile, grazie ad alcuni tra i leader globali che guidano i progressi del settore. Proprio come NextChem.
NextChem S.p.A.
Via di Vannina 88/94,
00156 Roma, Italia.
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