E’ il parco del Mito: cuore della cultura occidentale, crocevia di spiritualità, religiosità, mistero, cuore della cultura materiale. E’ stato decretato dall’Unesco patrimonio dell’umanità; è il parco della Magna Grecia, di Velia, Parmenide e Zenone; è la culla della dieta mediterranea; è il luogo in cui le cime degli Alburni del Cervati e del Gelbison dialogano con i contrafforti costieri dei monti Bulgheria e Stella; è l’area archeologica di Paestum, delle spiagge di Enea, e della Certosa di San Lorenzo a Padula, un luogo di stupefacente magnificenza. Natura cultura e spiritualità qui si intrecciano e si sovrappongono nei luoghi e nelle tradizioni. Nell’’Abbazia di Santa Maria di Pattano che segna la presenza antichissima di monaci di rito greco-orientale nel Santuario della Madonna di Novi, luogo di devozione tra i più simbolici e visitati della Campania, nei Monti di Pietà e nei Santuari Rupestri, quello di San Mauro Martire e di Santa Maria a Magliano Vetere. Forte dei suoi straordinari valori di biodiversità, della sua estensione di oltre 180 mila metri quadrati che accorpano 95 comuni, con le aree marine di Castellabate e Costa degli Infreschi e Masseta, il Parco dal 2010 è anche Riserva Mondiale della Biosfera. Nel marchio è raffigurata la primula di Palinuro, ma la flora e la fauna sono di una varietà preziosa e commovente: dal gatto selvatico alla valle delle orchidee con oltre 72 specie autoctone, alla rosa di Paestum, quella cantata da Virgilio, di cui si è recuperata la coltivazione. Ma il Parco, oggi governato da Amilcare Troiano, è anche un sistema sociale ed economico complesso e vivace, un modello di sviluppo che poggia sull’ospitalità del turismo sostenibile e sulle tante forme del fare: dall’artigianato degli scalpellini di Centola al ricamo ai cantieri costieri, dalla cesteria ai prodotti di fornace, di fucina e di cava, fino all’enogastronomia con i due must, il caciocavallo podolico e la mozzarella. Luogo di contrasti tra le dolcezze mediterranee e le aspre vertigini con le Sorgenti del Sammaro, i canyon delle grotte del Bussento e l’affondatore Vallivona; luogo di modernità e di misteri, di natura selvaggia con le grotte dell’Angelo a Pertosa, un risucchio lontano 35 milioni di anni fa, e l’arte contemporanea negli hortus conclusus dei monaci di Padula. Per continuare ad essere parco del Mito.

Parco Nazionale del Cilento e Valle di Diano
Piazza S. Caterina, 8
84078 Vallo della Lucania (SA)
Tel: 0974 7199200 
Mail: [email protected]

www.cilentoediano.it