Fondata a Macerata nel 1993 da un gruppo di allievi di Giorgio Agamben che allora insegnava presso la locale Università, la casa editrice Quodlibet si è specializzata inizialmente in saggistica e filosofia grazie a molti titoli di Gilles Deleuze, sotto la guida dei due condirettori Gino Giometti e Stefano Verdicchio, anche se il simbolo è letterario: l’omino con l’ombrello è infatti la silhouette dello scrittore svizzero Robert Walser. “Il qualsivoglia latino che abbiamo scelto per marchio non significa né indifferenza né neutralità. Chiarisce il criterio delle nostre scelte. I testi che cerchiamo devono reagire sull’attualità, gettarvi sopra una luce inattesa” recita una dichiarazione dell’epoca.
Col passare degli anni il catalogo si è aperto ad altri generi letterari come la critica d’arte (Alois Riegl, Sergio Bettini, Julius von Schlosser), la traduzione (Antoine Berman, Franco Fortini), l’ebraistica (Jacob Taubes, Emanuel Levinas, Gershom Scholem) dando ampio spazio alla pubblicazione di molti classici come i testi di Matteo Ricci, il grande gesuita maceratese, o quelli di Enzo Melandri, caposcuola filosofico bolognese, e di Dolores Prato, a lungo dimenticati e ora tornati in auge, senza perdere mai di vista la filosofia (Ludwig Wittgenstein, Alexandre Kojève, Günther Anders, Daniel Heller Roazen, ma anche Roberto Dionigi, Gianni Carchia, Furio Jesi, Emilio Garroni e Giorgio Agamben). Oltre ad Agamben, nei primi quindici anni di vita della casa editrice è stato molto importante l’amicizia e la collaborazione con Michele Ranchetti scomparso nel 2008 e che giusto l’anno precedente aveva varato una sua collana, “Verbarium”.
Quodlibet ha al suo attivo oltre mille titoli e tre collane principali, caratterizzate dal colore bianco e da una grafica minimale ultimamente molto imitata: “Quodlibet”, “Quaderni Quodlibet” e “In ottavo”. Fra i suoi autori trovano posto anche testi provenienti da discipline laterali, ma in grado di parlare a tutti come il paesaggista Gilles Clément o l’architetto Rem Koolhaas; oppure autori di difficile collocazione, che scrivono a cavallo dei generi tradizionali come Henri Michaux, Yona Friedman, Clio Pizzingrilli ecc. Fra le varie collane hanno trovato poi posto i libri degli scritti dei maggiori fotografi degli ultimi anni, da Luigi Ghirri a Jeff Wall, da Paolo Rosselli a Marina Ballo Charmet.
Dal 2008 ha visto la luce la collana di narrativa Compagnia Extra, una “banda di pensiero” più che una mera collana di narrativa (diretta da Ermanno Cavazzoni e Jean Talon): i loro componenti infatti si conoscono e frequentano, condividendo certe passioni letterarie per gli autori più stralunati e per le traduzioni d’autore. Per questo nella collana troviamo accanto a Gianni Celati, Paolo Nori, Ugo Cornia, Daniele Benati, Dino Baldi, Paolo Albani, gli stessi Cavazzoni e Talon, anche classici con traduzioni celebri come Puškin, Georges Perec, Conrad, Cechov, Saltykov-Scedrin.
Dal 2010 si è aggiunta una collana di architettura dapprima in coedizione con la rivista “Abitare”, che dopo circa quattro anni ha cambiato nome in “Habitat” pur restando diretta da Manuel Orazi. Vi si trovano testi di natura teorica prodotti da alcuni fra i massimi architetti internazionali, spesso in prima edizione mondiale, Robert Venturi e Denise Scott Brown, Giancarlo De Carlo, Aldo Rossi, Italo Rota, Yona Friedman, Peter Eisenman, Daniel Libeskind, Michele De Lucchi, Le Corbusier, Stefano Boeri e, per la prima volta, l’opera completa di Superstudio. Per questo è divenuta un punto di riferimento nazionale per questo settore.
Nella sezione del catalogo “Quodlibet Studio” sono pubblicate diverse collane tematiche che pubblicano prevalentemente ricerche inedite di studiosi prevalentemente italiani. Filosofia, psicoanalisi, critica letteraria, musica, storia dell’arte e un nutrito settore di architettura. Dal 2013 Stefano Verdicchio è direttore editoriale unico della casa editrice, che ha subito un riassetto societario diventando S.R.L. e un ampliamento con l’apertura di una sede a Roma, nel quartiere Trastevere (via Monte Fiore, 34) dove periodicamente si organizzano presentazioni. Dal 2015 l’ufficio di Macerata, si è trasferito in una sede più grande che comprende una libreria aperta regolarmente ad altri eventi cittadini come festival (Macerata Racconta, Ratatà) o per presentazioni di libri e varie iniziative culturali.
Le riviste stampate della casa editrice sono “Discipline Filosofiche” (semestrale diretto da Stefano Besoli e Barnaba Maj e fondato da Melandri), “L’ospite ingrato” (dal 1998, periodico del centro studi su Franco Fortini di Siena), “Rassegna di architettura e urbanistica” dell’Università La Sapienza di Roma e una digitale, “Nuova Tèchne”, diretta da Paolo Albani dal 2014. Sono infatti molti ormai i titoli disponibili anche in e-book. Numerose sono le collaborazioni con istituzioni private (Fondazione Passarè di Milano) e pubbliche come il Museo Nazionale MAXXI di Roma.
Nel 2014 la Quodlibet ha ricevuto il Premio Tarquinia Cardarelli per la piccola e media editoria di qualità e, il 18 gennaio 2017, ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione 2016 conferito dal Ministro della Cultura Dario Franceschini a Roma.
Quodlibet S.r.l.
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